mercoledì 26 maggio 2010

Exit Strategy

Sei mesi dall'ultimo intervento sono davvero tanti ...
Ma, adesso, ho qualcosa su cui scrivere che servirà molto al mio star bene in futuro.
Non sono solito usare terminologia inglese, penso di averlo già scritto in passato, ma sono le parole più appropriate perchè dalla strategia militare anglosassone derivano questi due vocaboli:

EXIT STRATEGY

In effetti, non sono molto lontano dal muovere guerra a qualcuno: a me stesso.

Stasera, ho fatto qualcosa che ho rinviato per troppo tempo, in questi ultimi mesi: scavare nel mio passato.

Ho pensato a cosa, nel passato, mi ha reso "sereno" e "tranquillo" con me stesso e verso gli altri e mi ha procurato "piacere". Quindi, ha generato in me "sicurezza".

Mi sono risposto in sequenza cronologica (e non sto a spiegare qui il perchè di queste risposte): le ricetrasmissioni con la radio CB, gli esami universitari più "difficili", gli amici scoperti nell'ultimo periodo dell'università, la pallacanestro, le tre importanti amicizie coltivate nel periodo ferrarese, la mia unica esperienza sentimentale/relazionale, l'attività sportiva, il tempo trascorso a svolgere servizi di volontariato, la scoperta di due eccezionali colleghe di lavoro e, per concludere, i venti giorni spesi a preparare, fino a tarda notte, la presentazione scientifica che mi ha permesso di trasferirmi da Siena a Genova.

Sono "esperienze" non attinenti tra di loro, diversificate.

Ciò che è di estrema importanza è che quelle attività hanno sempre previsto, da parte mia, due caratteristiche fondamentali:

la COSTANZA e l' IMPEGNO

C'è quasi sempre stata una resistenza iniziale, "esogena" o "endogena", verso quelle attività ma solo con costanza e impegno, che so tirar fuori nelle cose che compio, sono riuscito ad amare ed apprezzare fino in fondo ciò che facevo, mantendone sempre vivo il ricordo.

Non è strano che alcune di quelle attività continuo a mantenerle vive e fruttifere per il mio bene interiore, nonostante la lontananza, nonostante il tempo e le difficoltà varie.

Alla fine, ho ricondotto a queste due parole i momenti di benessere nella mia vita.
Alla fine, ho ricondotto a queste due parole i momenti di sconforto e di odio verso me stesso nella vita: quando, a mio parere, non mettevo costanza e impegno nelle mie attività; peggio ancora, quando non sperimentavo costanza e impegno verso di me da parte di chi doveva starmi vicino: Tatiana in un caso, la mia famiglia in un altro.

Ecco, quindi, che la mia "Exit Strategy" dalla chiusura in me stesso ha come cardini questi due elementi: costanza e impegno.

Ho pensato di scorporare il mio problema in pochi brevi punti:

1) Ritrovare costanza e rimettere tutto il mio impegno a partire da qualcosa di cui
ho estrema necessità in questo momento: le amicizie. Devo evitare di trascorrere tutto il mio
tempo lavorativo nella ricerca scientifica. Devo coltivare quotidianamente le mie amicizie
all'interno del dipartimento in cui lavoro: Chiara, Claudio, Romina, Mauro, Aldo, Oscar, Joao,
Rita, Fabio, Glauco e chiunque abbia voglia di conoscermi veramente. Ricavare il tempo su
due/tre pause per trascorrere momenti con queste persone e vederle, se possibile, anche fuori
dal lavoro, come già si fa con l'aperitivo o con qualche uscita finesettimanale.

2) Carpere diem: cogliere tutti gli attimi che mi si presentano nel corso della giornata, badando
di più all'impulso, anche se questo comporterà fortissima vergogna da parte mia. E'
obbligatorio superare qualsiasi ostacolo che mi sono creato e che mi hanno creato nel corso
della vita.

3) Questo implica di non aggiungere ulteriore ritardo a quanto già accumulato nella mia vita.
Ho sempre la sensazione di sentirmi meno maturo di chiunque mi sta attorno e questo mi
fa sentire piccolissimo a loro confronto. Di fatto, ho almeno una decina d'anni di ritardo
rispetto a chiunque, a causa delle esperienze non vissute durante il periodo giovanile.

Ho necessità di trovare tanta sicurezza e un bel pò di pace. Solo così potrò sentirmi soddisfatto di come vivo. E' troppo tempo, oramai, che non provo questo sentimento.

A parole è semplice definire la strategia. Ora cercherò di metterci costanza e impegno e vediamo cosa uscirà fuori.