martedì 6 luglio 2010

...ed ora KO

A distanza di tre settimane dal nostro ultimo incontro, ieri sera ho ricevuto un messaggio da parte sua, chiedendomi se avessi avuto voglia di trascorrere del tempo insieme a lei.

A fine serata, mi sono sentito come un pugile messo a KO, sopraggiunto a fatica e sconfitto al termine del 15° giro, dopo averle prese tante che la metà erano più che sufficienti.

Ieri sera ho lasciato sbriciolare le mie difese e le ho permesso di far incetta dei miei sentimenti, delle mie paure, dei miei desideri.

Ovvio che alla fine ne abbia risentito per tutto il giorno a seguire, vivendo in uno stato confusionale che non sperimentavo più da tre anni.

Dopo averla incontrata in vicinanza di casa sua, ci siamo spostati verso il Porto Antico, dove abbiamo trascorso il resto della serata.

Dapprima, abbiamo camminato lungo i moli del porto, per poi fermarci definitivamente sul molo più bello, quello dedicato ad uno dei nostri cantanti più adorati: Fabrizio de Andrè.

Qui, le nostre attenzioni si sono rivolte a una coppia di uomini, a nostro parere, in corteggiamento. Palesi erano i gesti, gli sguardi, gli affondi che uno dei due, il più giovane e smaliziato, lanciava verso l'altro, più vecchio e pacato.

E' stato a partire da questo corteggiamento che siamo arrivati a parlare nuovamente di noi e di quanto stiamo vivendo.

Ribadito il mio forte interesse nei suoi confronti, ho cominciato a cedere e a sbriciolare le mie difese, fino a rivelarle i pensieri "cattivi" generati da una parola estrapolata dopo un nostro precedente discorso (questa parola era "considerazione") e spingendomi anche oltre ... raccontandole le ragioni che più mi feriscono quando penso di non riuscire ad avere la capacità di vivere una relazione.
Già nei precedenti due incontri mi aveva chiesto di raccontarle le motivazioni ma io li avevo sempre considerati come segreti, da mantenere tali a tutti i costi.
Ieri sera, quei segreti sono crollati come castelli di sabbia. Questo mi ha turbato tantissimo, mi ha perfino bloccato psicologicamente, rivivendo una sensazione sperimentata un paio di anni fa a Siena ... non riuscivo più a parlare di nulla, a pensare al nulla. Ero completamente frastornato che non sapevo più cosa fare.

Solo una cosa mi rimaneva da fare: avere fiducia in lei.

Mi ha fatto tremare, mi ha fatto piangere, ha affermato tutto il contrario di quanto mi era stato riversato contro tre anni fa. Ha cercato di farmi cancellare dalla testa quei pensieri. Mi ha implorato di non chiudermi nuovamente a riccio ... come disse anche l'altra ...
Ma quelle convinzioni sono oramai dure a morire e non moriranno finchè non si realizzerà il mio desiderio più importante: innamorarmi ed essere ricambiato nella stessa misura. Solo così mi sentirò veramente libero da questa oppressione che mi porto dietro da decenni.

Mi ha consolato. Mi ha preso, mi ha stretto a sè ed ha cominciato a baciarmi, a dimostrarmi tutto il suo affetto e la sua stima nei miei confronti... ma non innamoramento: questo già lo sapevo.
Era evidente che quanto successo desiderava farlo e viveva quei momenti in maniera totalmente empatica.

Ma...

E' doloroso vivere così perchè appare essere una vera coppia.
La realtà è che questa scena dura il tempo di questo momento e non si prolunga in modo da viverla ed averla per "sempre", condizione che aspiro a raggiungere, in generale.
So che è presa da me ... lo è in quel frangente ... ma, poi, una volta separati, tutto ritorna come al giorno precedente.

Ora, conosce i miei punti deboli e i miei bisogni più impellenti: i miei bisogni e le mie mancanze di affetto, di condivisione, di amore.
Ora sa come distruggermi in qualsiasi momento e ogni tentativo di difesa sarà inutile.

Lei può esser per me "un'amica speciale, una confidente, una persona con la quale star bene e che sa come fare e farlo bene" ma tutto ciò senza innamorarmi di lei perchè altrimenti non saprei a quali casini e rischi andrei incontro, se mi innamorassi.

Continuando a guardarmi, a stringermi, a baciarmi, anche sotto casa sua, come veri innamorati.

Innamorati si nasce grazie alla spontaneità dell'incontro ... non lo si diventa conoscendosi.