Non ho un titolo per questo messaggio, non voglio neanche pensarci. Voglio solo scrivere questa sera, senza riflettere più di tanto sulla correttezza del testo. Butterò solo pensieri senza senso e connessione.
Mi rendo conto che è oltre un mese che non aggiorno la pagina con un mio intervento.
Mi sono dedicato tantissimo nel tirocinio alla Pubblica Assistenza, riuscendo a diventare effettivo per quanto riguarda il trasporto ordinario ed avendo superato l'esame finale del corso da soccorritore d'emergenza, dovendo quindi cominciare con un nuovo praticantato.
Ho iniziato anche a frequentare un corso di elettrotecnica ed elettronica per ottenere la patente di radioamatore, una passione che avevo una decina di anni fà, che per tanto tempo ho sommerso per l'impossibilità economica e logistica di comprare una stazione completa e funzionale, e che adesso con un lavoro tra le mani potrei rinvigorire.
Nello scorso fine settimana sono ritornato a Ferrara, la mia amata città. Erano 5 mesi che non trascorrevo un fine settimana emiliano, l'ultima volta ho solo pernottato un giorno, giusto per trovarmi in università il mattino seguente per ritirare il diploma di dottorato.
E' stato un fine settimana alquanto triste, nel complesso.
Appena arrivato, ho sentito dentro di me contentezza. Più vivevo la città, più la contentezza si trasformava in tristezza.
E' un periodo, questo di maggio, molto particolare per il mio cuore, che ancora risulta essere vittima degli avvenimenti di due anni fa. Ci si mette anche la testa col rispolverare tutto ciò che avevo vissuto nei luoghi in cui siamo stati assieme, trascinandomi fisicamente in quei luoghi.
Ne ho approfittato per pensare un pò a me stesso, per ascoltare le mie sensazioni. Mi sono reso conto, infatti, che tutto il trambusto di impegni che mi sono creato nell'ultimo mese l'ho fatto si con piacere e senza alcun peso (sarà proprio vero, poi?), ma era solo per non badare a me stesso, a non sentire ciò che le mie emozioni volevano riportare alla mente.
Ho pensato se il volontariato è solo un modo per distruggere i miei sentimenti, diventare più duro di cuore, "insensibile" al dolore (perchè dolore e sofferenza sono all'ordine del giorno, sebbene i pazienti cerchino di nascondere e di prenderla col verso giusto, non pensarci insomma, come diceva Davide: hanno solo voglia di distrarsi per un pò e non pensare ai propri problemi) o proprio il contrario, evitare di sclerotizzare l'animo.
E' stato proprio il badare a me stesso che mi ha messo tristezza. Stranissima come affermazione. Forse voglio arrivare a dire anch'io che necessito di distrarmi, ma so benissimo quale è la mia realtà fatta di difficoltà che non riesco a superare. Probabilmente è questo il motivo che mi spinge sempre a pensare alle solite cose, a rivangare, a sentire un fortissimo rancore nei suoi confronti. Per smettere di farmi ossessionare dal passato, penso sempre a qualcosa di estremamente sbagliato, offensivo e insensibile che lei diceva nei miei confronti. Solo così riesco a trovare la forza per sopravvivere.
Mamma mia che confusione che ho per la testa.
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