lunedì 2 marzo 2009

Incapacità


Poco più di una settimana fà, ho scattato questa fotografia nei giardini de Tuileries, a Parigi.
L'ho fatto perchè mi suscitava tanta tenerezza, attaccamento l'uno verso l'altra, protezione, anche bisogno.
Dopo averla scattata, ho pensato che avrei voluto essere io l'uomo seduto su quella panca.
Fare di necessità virtù, mi verrebbe da dire. Difficile da applicare questo proverbio, su di me.
La paura e la timidezza mi bloccano, mi inibiscono.
Sono settimane che osservo una donna, al lavoro. Non lavoriamo nello stesso ambito, ma casualmente ci ritroviamo spesso a pranzare su per giù alla stessa ora.
E quando questo succede, mi viene difficile distogliere lo sguardo da lei: dai che gli dai, i miei occhi non fanno altro che cercarla. E capita che i nostri sguardi si incrocino e che non riesco a mantenere fisso lo sguardo, come dire "mi ha scoperto, ora faccio finta che non la stessi guardando" e mi volto da altre parti. Davvero ... come da infantile!
Lei sa, a volte fa finta di osservare altro ma con la coda dell'occhio "mi scruta" ... presente anche quando perde lo sguardo nel vuoto ... ma in realtà vede benissimo.
Non ce la faccio ad andare da lei e parlarle. Non è neanche possibile pranzare uno vicino all'altra perchè siamo "ghettizzati", non c'è intreazione tra persone appartenenti a varie sezioni aziendali.
Spero sempre che capiti l'occasione fortuita di incontrarci chissà dove per l'edificio, da soli, e così dare avvio ad una conversazione (sicuramente banale, perchè mi farò prendere dall'ansia). E' successo giusto una volta che ci siamo salutati ma non potevamo parlare.
C'è stata l' occasione, una volta, di poterla conoscere ad una festa. Eravamo distanti neanche mezzo metro l'uno dall'altra e anche piuttosto soli ... eppure non ho trovato la forza per sbloccarmi. So rendermi conto di queste opportunità, eppure mi faccio prendere da strani sensi di inadeguatezza e lascio perdere tutto.
E' qualcosa più forte di me, invincibile quasi.
E' la mia peculiarità, è qualcosa che mi porto dietro da sempre e non so individuare la causa precisa. Questa "inerzia invisibile" posso ricondurla ad episodi di insicurezza che ho vissuto nel mio passato remoto e recente, ma non ad un fatto ben preciso che ne è la causa primaria. Forse, sarà una sommatoria di piccoli, innumerevoli vissuti. E' successo anche all'inizio della mia unica relazione finora avuta: la paura di dare inizio, di propormi.
A volte soffro davvero tanto nell'immaginarmi su quella panca con una donna da amare.
Il desiderio è talmente forte che devo umiliarmi per non persarci più.
Niente di più sbagliato! ed il brutto è che ne sono pienamente consapevole!
L'ultima volta è successo ieri sera, ho trovato una foto particolare, una foto in cui avrei voluto essere io il soggetto, assieme alla donna verso cui provo molto.
Una situazione che mi ha spedito indietro di due anni ... nel salotto della casa dove abitavo ...
Ho detto tra me e me: "Dio quanto mi manca vivere questo momento! Quanto lo desidero!".
Un desiderio fortissimo ... che evidentemente fortissimo non è, se qualcosa di più potente riesce a soffocarlo.
Questo non fa altro che aumentare il mio senso di insoddisfazione, alimentato dai sogni che mi creo attorno a cosa vorrei vivere con lei ... invece di viverli realmente.
Perchè?

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