domenica 26 settembre 2010

La felicità è autentica se condivisa

E' la frase finale di un film che adoro terribilmente: "Into the wild".

La trovo più che perfetta come filosofia di vita ed i miei desideri tendono essenzialmente a questo: condividere. Non sempre mi riesce, specialmente se c'è "confusione" e "precarietà" nella situazione in cui i miei piedi battono il terreno. Ho necessità di sentire sicurezza attorno a me.

Sarà stata la condivisione di piaceri e, mi auguro, di sentimenti a farmi pensare continuamente alla sera di venerdì, trascorsa in compagnia della mia "assassina", a casa sua.

Due ore che si sono rivelate troppo poche per tutto ciò che desideravo da lei, ma che ho dovuto farmele bastare in quel momento ... poi, ho continuato a goderne per conto mio tutto ieri ed ancora oggi e chissà per quanto ancora nei prossimi giorni.

Difficilissimo staccare i miei pensieri da lei, adesso: mi prende d'impeto.

Venerdì sera, abbiamo condiviso due e più momenti d' intimità "fuori dal normale", nella mia scarsa esperienza. Qualcosa di estremamente buffo ed eccitante al contempo.
Non descriverò nessun dettaglio, riguarda solo me e lei.

Non ho saputo trattenere il mio piacere ed entusiasmo in questi due giorni e ho sentito la pulsione di raccontarglielo. In passato, non sarebbe mai successo: mi sarei tenuto tutto dentro per paura di dire qualcosa di male e sbagliato. Non avevo tutti i torti: giorni dopo, ero certo che avrei ricevuto la mia bastonata sentimentale, facendomi sentire un verme e stando malissimo, nonostante mi venisse detto che "non è idiota chi esprime i propri sentimenti". Quelle bastonate significavano di non innamorarmi di lei perchè non sarebbe nato null'altro.
Oggi, la questione non mi importa più: preferisco esprimere me stesso e ciò che provo piuttosto che tenermela tutta per me, nonostante tra me e lei non ci sia e non ci sarà una relazione "ufficiale" e stabile. Nonostante anche lei mi abbia detto di non innamorarmi.
Io, ora, me ne fotto e decido per i fatti miei.

Voglio farle sapere di esser felice perchè lei ha contribuito in misura consistente al mio attuale stato, tutto il resto non importa. Quando, poi, tutto questo inevitabilmente finirà, allora ripenserò a star male.
Malissimo, anzi.
Nell'attesa di trovare quella persona a cui piaccia pensarla come me e a cui piaccia godere di ciò che vive per il maggior "sempre" possibile: perchè amare è piacere, non dolore, non bastonate.

Curioso che poi mi venisse chiesto "Perchè me lo dici?" o "Lo senti veramente?"

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