Sembra strano come, a distanza di tre anni, mi sia riiscritto nuovamente in palestra, con le stesse identiche motivazioni di allora: sfogarmi.
Non tanto per eliminare lo stress da lavoro e da una vita che vivo freneticamente, sebbene esternamente dimostri di essere una persona tranquilla.
Lo sfogo in questione è stato ed è, ancora una volta, di tipo sentimentale.
Quando tre anni fa partii per le vacanze estive, percepivo dentro di me che la vita, una volta rientrato a Ferrara, sarebbe completamente cambiata: avrei cominciato a soffrire per il muro di silenzio eretto da quella persona che aveva strizzato il mio cuore, fatto a spezzatino e cucinato a fuoco lentissimo per due lunghissimi anni.
E' stato veramente istintivo iniziare l'attività di muscolazione; in passato, prima di allora, avevo tentato un paio di volte a frequentare l'ambiente ma dopo neanche un mese la voglia di continuare era svanita.
Nel caso di tre anni fa, la vicenda era diversissima. Sentivo che se non avessi proseguito, non sarei stato in grado di svolgere le imminenti scadenze che stavano presentandosi nella mia vita. Dopo tre settimane "preparatorie" di allenamento fatte nel mio paese d'origine ... l'accanimento allo sport è arrivato appena rientrato a Ferrara.
E' bastato rivederla al lavoro solo al primo giorno per farmi andare giù di melone.
Alla palestra, accostai immediatamente il corso di salsa cubana e di fitness. Da allora, tutti i giorni, domenica escluso, compivo un paio d'ore di sfogo al giorno, non un paio d'ore di allenamento. VIVEVO solo per loro, in particolare per il ballo, per cui ad ogni ora del giorno mi ubriacavo di musica latinoamericana ascoltata con l'auricolare bluetooth collegato al mio cellulare, anche mentre lavoravo sotto cappa.
Nonostante tutto, per due mesi non ho avuto nessuno stimolo nel montare una reazione, scrivevo a fatica l'opera più importante del mio dottorato, la tesi, durata cinque faticosissimi mesi, in cui tutto mi sembrava degno di esser mandato all'aria.
Penso sempre a come sarei adesso se non mi fossi sfogato fisicamente, in quei giorni.
Lo sport lo vedo come un toccasana per i momenti difficili da superare.
Per ben 9 mesi di fila, sono stato bravo nel mantenere questo ritmo, fino al mio trasferimento "forzato" da Ferrara a Siena. I nuovi ritmi lavorativi, serrati e legati al cartellino delle timbrature, sono stati più forti e mi hanno allontanato ancora una volta da me, lasciandomi rimuginare e arrovellare nei miei pensieri.
A distanza di tre anni, qualche giorno fa la donna descritta nei post sottostanti, mi ha sparato con un proiettile d'argento, dritto al cuore. Era necessario, purtroppo. Una lunga relazione estiva, da giugno a fine agosto (repetita iuvant, eh!), ha segnato per la seconda volta la mia vita sentimentale. Fortunatamente, questa volta nel segno del bene: non ci sono muri di silenzio, al lavoro riusciamo a parlare seppur pochissimo, i contatti via sms li manteniamo ma chissà ... per quanto tempo si manterranno ... con che "qualità" ... e se si manterranno anche i contatti più personali e privati, i più rischiosi come li definisco. Perchè la posta in ballo in quegli incontri è altissima e la mancanza si fa sentire come una carogna.
Ecco perchè, spinto dalla testa a rinunciare ad iscrivermi, contando le poche volte che riuscirò ad andare in palestra a causa degli impegni di lavoro, mi sono lasciato trascinare dal cuore che mi ha detto di riprendere a sfogarmi.
Maledetta mancanza, non maledetta primavera.
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