giovedì 1 gennaio 2009

Sensibilità pubblica?

Per fortuna, non sono ancora ridotto come il pover'uomo di stamani!

Immagino che per lui, il sentimento più persistente sia stata l'umiliazione.

Molto probabilmente è un caso estremizzato, però emblematico.

Guardavo Forum su Canale 5.
Una coppia si è presentata davanti al giudice, lei era la querelante.
Lei addebitava al marito la colpa di non soddisfarla sessualmente, per questo richiedeva l'annullamento o, meglio, la separazione dal compagno.
Non hanno avuto rapporti pre-matrimoniali perchè lui, essendo cattolico e credendoci sul serio, voleva arrivare vergine al matrimonio. Inoltre, il marito era una persona emotiva, sensibile, pacatissima, che riteneva importanti altri aspetti in una relazione e non la sessualità.

La moglie ha voluto rispettare la volontà del marito di mantenersi casto fino al matrimonio, ma a quanto pare non ha ritenuto di soddisfarsi con lui; riconosceva le sue capacità di rivolgerle attenzioni e di sapersi prendere cura di lei, ma il fattore sesso era fondamentale, più di ogni altra cosa.
Eppure, sapeva della condizione del futuro marito ed ha scelto di prendersi il gioco a scatola chiusa.

Ovvio che il giudice desse ragione alla donna: "lo scopo del matrimonio prevede anche la reiterazione dell'atto sessuale".

Come dargli torto.

Come dare torto anche alla presentatrice, che suggeriva di rivolgersi ad un terapeuta di coppia per risolvere il problema, essendo tutto guidato da una mancanza di comunicazione, di dialogo.

La cosa che mi ha lasciato perplesso, più di tutto, in questa vicenda, è la reazione di scherno da parte del pubblico, che si mostrava molto, troppo intollerante nei confronti di lui e delle sue scelte, dandogli del gay, dimostrando la propria potenza sessuale a parole e nei fatti, descrivendo la quantità di rapporti sessuali che riusciva ad avere in un certo periodo di tempo.
Offendendolo a ripetizione, dicendogli di svegliarsi, che era impossibile che ai tempi d'oggi succedessero cose del genere. Di fare L'UOMO.
Percepivo davvero tanta cattiveria nei suoi confronti, probabilmente lo stesso accadrà anche verso di me ...

Ho provato ad immedesimarmi nei panni di quel pover'uomo: sono arrivato alla conclusione che non avrei retto alla vergogna pubblica e alla gogna mediatica per tutto ciò che era stato detto.

Ho pensato, ancora una volta, al perchè ho aspettato davvero tanto tempo ad avere (un tentativo di) un rapporto sessuale con una donna e a non ricercare avventure prima e dopo (sebbene una volta sia successo).

Questione di sicurezza che lei riesce a trasmettere, di fiducia, di riservatezza dell'intimità, di amore.

Condizioni che non trovo accessibili in un rapporto occasionale, per come sono fatto caratterialmente.
Di sicuro, sarei stato messo alla gogna esattamente come quel pover'uomo per questo mio atteggiamento, specialmente dalle donne.
Anzi, in realtà, senza accorgermene, se non molto tardivamente, sono stato messo alla gogna, proprio da lei.
Provavo molta fiducia in lei, mi procurava sicurezza: per questo non ho faticato molto nello sceglierla come la prima; l'unico dubbio che avevo era solo dovuto al fatto di avermi sempre detto di non essere innamorata di me.
Credevo lo dicesse per paura di intraprendere una nuova relazione, dopo quello che aveva trascorso: in realtà, non era veramente innamorata!
L'unico errore di valutazione ... che ho pagato caro con oltre un anno e mezzo di sofferenze e che da pochissimo credo di aver superato con serenità.

"Lo scopo del matrimonio" è, per me, un delicato equilibrio di infinite caratteristiche, ognuno delle quali ha lo stesso peso senza che alcuna prevalga sulle altre.

Cuore, anima, mente, corpo, parole, silenzio, tatto, ascolto ...

E' la solita legge della Natura: dove c'è uno squilibrio, si crea una forza perturbativa che tende a riportare in posizione di quiete il fenomeno. Dove questa forza persiste, non esiste modo di appianarlo se non mandando all'infinito la causa e l'effetto: separarsi.

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