martedì 26 ottobre 2010

Proattività

Rileggere questa parola, stamani, durante una riunione, mi ha fatto ritornare indietro con il pensiero a quando lavoravo a Siena. Era uno dei criteri di valutazione per il piano di sviluppo personale, il famigerato PDP che pesava sul 10% del mio lordo, ovvero quasi due mesi di stipendio che potevo o non potevo prendere.
A Siena, proattività significava, quindi, percepire in pieno o solo parzialmente il mio salario; a Genova, mi ha provocato un'enorme arrabbiatura che tutti (ma veramente tutti !!!) se ne sono accorti.

E' lungo spiegare tutti i motivi ...

Sostanzialmente, mi sono sentito come il rompicoglioni della situazione, che voleva imporre qualcosa agli altri, specialmente su dettagli che taluni potrebbero prendere per scontato ma che in pratica potrebbe essere visto come imperizia: cioè, pensare che una mancanza provocata per pigrizia da qualcuno è una mancanza che si propaga verso tutte le persone che lavorano nello stesso ambiente. Tanto ...
Non ho sentito nessuna critica mossa nei miei confronti però è come se le avessi percepite, forse sbagliando.
Anche perchè, a sostegno di questa mia sensazione, c'è stata la e-mail di una persona che scriveva " vediamo ora di mantenere le promesse ! ".
Mi è sembrato di risentire tutte quelle persone che incontravo ogni volta che ricercavo un appartamento in cui vivere, dove si affermavano grandi propositi sui turni di pulizie ma che, alla prova dei fatti, non sono mai stati realizzati.
Le chiacchiere sono bellissime, fare veramente è bellissimo di più, però.

Nonostante la felicità, l'orgoglio e i ringraziamenti a tutti da parte del mio capo per una notizia del genere, non mi sono sentito per nulla soddisfatto per questa mia proattività. Ho percepito ancora una volta la sensazione di essere una persona che viene da un altro pianeta e diversissimo dai miei amici, non facendomi affatto star bene.

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