Oggi è stata una giornata particolarmente nera.
Per tutta la mattinata, il mio cervello non ha fatto altro che pensare e pensare, finchè è andato completamente in tilt e, dopo pranzo, ho deciso di andarmene via dal lavoro.
Mi sono dato come scusa la stanchezza fisica, me ne sono tornato a casa e mi sono messo a dormire un paio d'ore.
Ho elaborato pensieri diversi tra loro: quanto sono severissimo con me stesso; a come mi viene difficile intraprendere un dialogo con i miei colleghi di lavoro; a come mi senta ignorante nel mio lavoro e penso di voler trovare una posizione di maggiore responsabilità che mi dia più stimoli; esser superbo nei pensieri e sentirmi inferiore nella vita; indivia; permalosità a mille.
Tutto ciò, mi ha letteralmente abbattuto. Non ho una valvola di sfogo, non ho qualcuno con cui parlare, non ho un amico con cui passare il mio tempo a trovare piacere e soddisfazione. Nonchè, distrarmi.
Non so se questo lavoro mi faccia crescere per davvero, non l'ho mai sentito come il posto in cui mi trovo a mio agio nell'attività che svolgo. Non so più se ho scelto un mestiere che mi piaccia ed ho paura degli altri lavori.
Sto regredendo, non migliorando. Questo mi deprime ancor di più e mi ferisce ancor di più. E' un gioco al massacro ciò che mi sto creando attorno e non ne trovo via d'uscita in maniera serena.
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