domenica 14 dicembre 2008

Ascoltarti ... ascoltarsi

L'orchestra suona e lo fa seguendo uno stile comunitario.

Di fronte ai concertisti, c'è il pubblico che ascolta.

Mentre le note si mescolano e si confondono in aria generando musica, il pubblico è preso dal suono delle vibrazioni.

Chi ascolta, risuona alla stessa frequenza di quelle note e prova emozioni e si sente attratto e partecipe e condivide le sue emozioni. Nel silenzio interiore. O con la stessa orchestra ... magari applaudendola o accompagnandola al ritmo del battito delle mani.

Chi non ascolta, ha la sensazione che quelle note siano il risultato di un barbarico rumore.

Bisogna esser bravi a saper ascoltare chi suona.
Bisogna imparare.
E' un apprendimento faticoso.
Faticoso perchè si deve metter da parte se stessi.
Il proprio egocentrismo.
La voglia di dare sempre buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio, usando le parole di Fabrizio de Andrè.
Andare oltre i propri pensieri e le proprie logiche.
E' necessario.
Come capire, altrimenti, i bisogni di un neonato? Come fare ad essere un buon insegnante, rispettato dai propri alunni? Come un buon amico? Amante?

Ascoltare non comporta necessariamente esser daccordo con l' "esecuzione sinfonica", ma saper lo stesso rispettare e "rendere onore" all'originalità di pensiero ed emotiva.

Io non so esser sempre un bravo ascoltatore.

Mi sforzo.
Di ciò, me ne rendo conto.
Il tentativo lo faccio.

"Scolasticamente" parlando, mi applico ma con scarsi risultati.

So essere altamente empatico, risuonare alle stesse frequenze che vengono trasmesse nell'etere.
Purtroppo, capita di non comprendere appieno cosa quelle note vogliano dire.
E non ho il coraggio di chiedere spiegazioni, particolarmente quando non sono a mio agio.
Recepisco il suono di quelle note, ma a volte le sento "criptiche".
Ascoltare significa anche capire il senso di ciò che viene comunicato e, perchè no, imparare qualcosa di nuovo, "giusto o sbagliato" che sia.

Vale anche per me stesso.
Sarebbe bene dare maggiore ascolto alle mie note, imparare a comprenderne il messaggio, ed eseguirle tramite i miei "strumenti musicali": come le parole, i gesti, gli sguardi, il tatto.

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